Dopo le polemiche e le tensioni innescatesi sull’asse Bologna-Parigi per l’improvviso riposizionameto di Sima nel Novembre degli anni pari, quindi in concomitanza con Eima International, gli organizzatori della fiera francese hanno fatto dietro-front. Ufficialmente il ritorno di Sima nella sua tradizionale collocazione, il mese di febbraio degli anni dispari, è giustificata quale attenzione verso il comparto, duramente colpito da Covid-19, ma tale motivazione si scontra con quanto affermato nello stesso comunicato ufficiale degli organizzatori là dove si afferma che gli spazi espostivi erano già stati in larga parte assegnati. Delle due l’una. O i Costruttori avevano effettivamente prenotato gli spazi, ma quindi non c’era alcuna ragione per spostare la fiera, o le adesioni scarseggiavano causa la contemporaneità con Eima e quindi si è colta l’occasione per tornare alle date tradizionali. Nella speranza che gli espositori ricominciassero a guardare con interesse a Sima che, sempre stando agli Organizzatori, per un breve periodo sarà annuale. L’intenzione di riposizionare comunque Sima nel mese di novembre negli anni pari a partire dal 2022 è in effetti dichiarata e dunque la fiera si dovrebbe tenere nel Febbraio del 2021 e nel Novembre del 2022. Il condizionale è d’obbligo, fermo restando che un eventuale ed ennesimo ripensamento darebbe luogo a una figura classificabile solo con il celebre epiteto lanciato nel 1815 dal generale Pierre De Cambronne dopo aver preso atto della sconfitta propria e di Napoleone a Waterloo.
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